Il 22 Maggio scorso si è svolta in territorio di Scano Montiferro,
presso le sorgenti di S. Antioco, il "S. Antioco Spring Fest",
manifestazione d'arte sonora organizzata dal collettivo
Trasponsonic. Essendo un fan sfegatato della prima ora del
collettivo macomerese ho deciso di non mancare all'evento,
così ho preso baracca e burattini, Mufloni insani e Muggini di
caucciù e mi sono inoltrato nel terribile circo Trasponsonico
che nessuno oserebbe mai portarsi nel giardino di casa.
Più che una metafora, quella del circo è stata proprio la
condizione fisica e di contesto che gli spettatori e gli artisti si
sono trovati a condividere all'interno di un vero e proprio
tendone piazzato nel bel mezzo del boschetto che incornicia le
sorgenti d'acqua di S.Antioco; Il tendone è diventato lo spazio
ideale e concreto, temprato e raccolto al punto giusto per
ospitare le esibizioni sonore improntate all'eccesso, al rumore
ipnotico, al ritmo ossessivo o all'improvvisazione di stampo
dadaista cartoonesca degli artisti nazionali ed internazionali
chiamati a raccolta per l'occasione dai Trasponsonic.
Ma possiamo parlare di una festa nel caso del "S.Antioco
spring fest"? Certo il titolo è solo un modo per richiamare
l'attenzione su un evento, ma che tipo di evento? Da assoluto
incompetente della scena musicale sottosviluppata ( nel senso
che si sviluppa sotto) internazionale cercherò di dare delle
risposte probabilmente deficitarie ma autoconsolanti.
Innanzitutto mi dò delle domande: la musica da ritual ambient
di Tzii ( Belgio
www.myspace.com/tzii ) esprime forse
la leggerezza e l'allegro piacere dello stare insieme?
Il blasphemous-metal/industrial/tribal...etc. dei Solar Skeletons
( sempre Belgio
www.myspace.com/solarskeletons.com )
ci riporta ai sorrisi, alla voglia di ballare e al senso di gioia
comunitaria che ogni festa che si rispetti cerca di onorare?
Lo sberleffo improdadaista dei Jealousy Party ( Italia, Firenze
www.myspace.com/thejealousyparty.com ) è il desiderio di
coinvolgimento e di scambio emotivo che ritroviamo nelle
baldorie più sfrenate? Be, forse si, in qualche misura sì: la
volontà di coinvolgimento in questo caso c'era tutta. Ma per
il resto, con quali occhi e orecchie dobbiamo guardare a questo
micro-evento? Credo che la risposta vada cercata nella seguente
frasa urlata da uno spettatore durante l'esibizione di non mi
ricordo quale artista: "Vaiii! facci sanguinare ancoraaaaa!!".
In questa frase si nasconde un il punto di vista perverso
attraverso il quale queste esibizioni sono capaci di lasciare il loro
segno. Ad esempio quella dei Solar Skeletons è una musica che
ti aggredisce lentamente ma senza sfiancarti, perchè non puoi
resisterle, semplicemente ti scarnifica idealmente e ti esaurisce
psicologicamente a poco a poco facendoti dimagrire dissanguato
fino a lasciarti integro, per l'appunto, solo lo scheletro. Insomma,
più che un esibizione, una macelleria psichica collettiva,
coadiuvata da proiezioni tranquillizzanti di infinite esplosioni
atomiche, fotogrammi di torture ideali e ridenti immagini
di un papa ipnotico, sfocato nel rosso di demoniache passioni
nascoste. Dunque un esibizione di esorciscmo collettivo negli
intenti, e teckno/necroindustrial nella forma. Ma insomma,
perchè sottoporsi a questo incubo? Perchè piazzare un tendone
proprio accanto alla purezza dell'acqua che sgorga dalla terra
millenaria per scoperchiare l'orrore che l'uomo riesce a generare?
Ma è chiaro che non bisogna vedere questo evento come
una semplice festa, una rimpatriata tra artisti che condividono
le stesse qualità estetiche; a parte la qualità dell'audio che
probabilmente non permetteva di apprezzare appieno le varie
performances, possiamo parlare di esibizioni che tendono alla
ricerca di un altrove sacro e mistico, o di ricombinazioni sonore
che cercano uno spazio ideale che esorcizza le paure di uno
spazio sociale concreto decisamente più asfissiante di un piccolo
tendone in mezzo ai boschi ( è il caso della performances di "?Alos" )
Il gruppo che più ho apprezzato e sentito maggiormente vicino
alla mia sensibilità estetica sono i Jealousy Party, che per
l'occasione si è esibito nel trio composto da Mat Pogo (voce),
Edoardo Ricci (Ance e ottoni) e WJ Meatball (percussioni,
mixer e cd players); un ottima e bizzarra performances forse
un po' segnata dall'orario, che ha comunque espresso un
raffinato umorismo grazie alla preparazione musicale
(confermata da
questa recensione) e culturale dei musicisti,
che giocano su tic sonori, sputi ritmici e sincopatismo radicale
su gorgoglii vocali di tutto rispetto. Un teatro free rap
bergonzoneggiante o "eavy vodoo espressionista" cartoonesco
che matura sulla competenza musicale e sull'improvvisazione
degli interpreti. Mi è rimasto in mente, bravi.
Purtroppo ho ripreso baracca e burattini, mufloni insani e
muggini ammalianti alle 05:30 del mattino e non ho potuto
assistere all'esibizione degli Hermetic brotherhood of lux-or,
l'ultimo dei gioelli della trasponsonic house, e non sò neppure
se a quel punto l'esibizione sia avvenuta. Peccato. I miei idoli...
i miei guru, le mie icone...i miei simboli di una arte che non
ha paura di esplorare a tutti i costi........alla prossima festività
skeletrica.